Interdittiva antimafia annullata in quanto «non sono rappresentati elementi sintomatici che consentano di evincere l'influenza anche indiretta di organizzazioni mafiose sulla sua attività». È una vittoria netta quella di Ristorart Toscana, la società che si occupa di catering e ristorazione collettiva in tutta Italia e che a luglio era stata colpita dal provvedimento emesso dalla Prefettura di Prato, città dove ha sede legale.
La battaglia avviata dalla società davanti al Tar Toscana, assistita dagli avvocati Saverio Sticchi Damiani e Mauro Giovannelli, è stata lunga e caratterizzata da diverse tappe che le hanno consentito di arginare alcuni effetti dell'interdittiva, anche se non sono mancati danni “collaterali”.
La vicenda era stata innescata dal subappalto che a giugno 2016 Ristorart aveva concesso alla società Quadrifoglio srl nell'ambito dei servizi del Centro d'accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Il nodo si sarebbe però manifestato successivamente, a maggio 2017, quando con l'operazione “Jonny” della Dda emergeva che la proprietà della Quadrifoglio sarebbe stata riconducibile a esponenti della cosca Arena.
«La notizia dell'annullamento dell'interdittiva - afferma Ristorart in una nota pubblicata sulla Gazzetta del Sud in edicola - non giunge inaspettata né per noi interessati né per la quasi totalità dell'opinione pubblica che ha vissuto, insieme a noi, come un incubo la narrativa dei “non fatti” contestati e l'interpretazione delle Prefetture, ma resta, comunque, molto gradita anche se a prevalere, oggi, non è solo il successo giudiziario, bensì l'amarezza per i posti di lavoro persi in questi otto mesi».
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