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Il Vesak a Catanzaro, un momento di preghiera e unione contro il terrorismo

“Dopo i ripetuti attentanti contro l'umanità, noi tutti senza distinzioni di lingua, razza e di religione rimaniamo uniti contro il terrorismo”. Un messaggio di pace e di rispetto tra i popoli quello che è stato lanciato dal capoluogo dalla comunità cingalese nel giorno in cui, in tutti i paesi dove è presente la religione buddista, si festeggia il Vesak una delle feste religiose più importanti del calendario buddista, nel corso della quale si celebrano, simbolicamente, la nascita, l’illuminazione (il raggiungimento del nirvana) e la morte del Gautama Buddha.

Una ricorrenza caratterizzata dal ricordo delle vittime degli attentati terroristici, rivendicati dall'Isis, che hanno colpito lo Sri Lanka il 21 aprile scorso nel giorno in cui si festeggiava la Pasqua cristiana che causarono 359 morti di cui 45 bambini e più di 500 i feriti.

Un momento di preghiera scandito dalle parole di Don Pino Silvestre, Vicario episcopale dell'Arcidiocesi di Catanzaro – Squillace e di Padre Eugenio Miosi della chiesa Ortodossa russa: “Non esistono differenze di lingua, razza e religione, tutti siamo uguali, tutti siamo liberi di pregare il proprio dio, che sicuramente ha un nome diverso ma siamo convinti che ha un fine uguale per tutti la pace, l’amore verso i fratelli”. (B.M.)

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