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Catanzaro, progetto "Pon Legalità": i beni confiscati alla 'ndrangheta diventano centri per il sociale

Riportare la legalità in zone dove fino a poco tempo fa a prevalere erano la 'ndrangheta e malaffare. È questo l'obiettivo del progetto “Pon Legalità” varato dal ministero dell'Interno per l'individuazione di interventi di recupero e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata. Nei giorni scorsi il Viminale ha reso noto l'elenco dei Comuni calabresi destinatari dei finanziamenti - oltre 7,6 milioni - finalizzati alla realizzazione di centri per donne vittime di violenza, strutture a favore degli istituti scolastici, strutture e centri servizi per soggetti vulnerabili a rischio devianza.

Recuperare beni un tempo gestiti dai clan e renderli fruibili per la collettività assume così una duplice valenza. Da un lato si rendono disponibili spazi per finalità sociali, dall'altro si afferma il principiò che lo Stato prevale sempre sulle forze deviate, anche in territori dove la cappa della malavita è asfissiante. Un esempio vale più di altri in questo caso: al Comune di Platì, nel cuore dell'Aspromonte, è stato concesso il finanziamento di 1 milione per la realizzazione del progetto “Laboratori scolastici ad inclusione sociale”, approvato dalla commissione straordinaria che guida il Municipio. In particolare, attraverso il recupero finanziato dal “Pon Legalità”, saranno resi fruibili per la collettività terreni ed immobili situati in contrada Livio, destinandoli alla popolazione scolastica di Platì, con l' obiettivo di promuovere i diritti e le opportunità per l'infanzia e l'adolescenza. Nello specifico, saranno realizzati quattro laboratori didattici ad inclusione sociale, di cui uno linguistico, uno informatico e due serre mobili da destinare ad orti didattici.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola.

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