«Nessuno sta attentando alla vostra salute». E poi: «A quanti continuano a diffondere notizie false e fuorvianti, rinnovo l'appello a rivolgersi alla Procura, alla Prefettura e a tutte le autorità». Sono alcuni dei passaggi di un lungo documento a firma di Antonio Trivieri, socio unico della Ecolsystema, la società autorizzata dalla Regione a realizzare una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località Santa Marina di Scandale.
Il 3 maggio il dipartimento regionale Ambiente e territorio ha recepito, con decreto, le conclusioni della conferenza dei servizi che, lo scorso 10 gennaio, ha dato il via libera alla richiesta della Ecolsystema di modificare i codici Cer (codici europei identificativi dei rifiuti) per consentirle di smaltire nel futuro impianto - che avrà una portata di 450 mila metri cubi - non più amianto ma solamente rifiuti speciali non pericolosi.
Il via libera definitivo ha però innescato un fuoco di fila nei confronti della ditta da parte di coloro che, su tutti il sindaco di Scandale Antonio Barberio - assieme al Partito democratico e altri movimenti del territorio - che, dicendosi contrari alla discarica, ne contestano la legittimità. «Sono pronto - scrive ancora Trivieri - a venire in piazza e strappare davanti a tutti voi il decreto con cui la Regione Calabria ha autorizzato il mio progetto», qualora «qualcuno sarà in grado di trovare un nesso logico» tra l'impianto e «tutte le pesantissime accuse che continuano a rivolgere alla mia iniziativa imprenditoriale, definendola “sfruttamento selvaggio che lascia solo morte tra la popolazione”, “scellerata idea” o “ulteriore sfregio al territorio”».
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