Gli accertamenti da parte dei carabinieri di Soverato sono in corso, le notizie a riguardo ancora vaghe. Mirano a far luce su una questione spinosa, che si lega alla costruzione di un muro di contenimento del torrente Beltrame e di un'apertura al suo interno per raggiungere un terreno su cui, nel corso degli anni, sono sorte attività di intrattenimento. In passato il passaggio è stato autorizzato, ma sembra che ora le autorità incaricate delle verifiche siano pronte a mettere in discussione l'opportunità di quel provvedimento che doveva avere carattere temporaneo.
La questione è delicata e affonda le radici nella tragica esondazione del torrente che il 10 settembre del 2000 causò 13 vittime. Tutti ospiti di un campeggio all'interno di un campo estivo dell'Unitalsi; disabili e volontari. Da quel giorno si discute sull'opportunità di autorizzare le attività che sono sorte in prossimità di quell'area, per raggiungere le quali è necessario attraversare la zona che il muro di contenimento doveva delimitare. L'attraversamento è lungo il torrente della morte, ma il sindaco di Soverato non sembra avere dubbi: «Il luogo è sicuro - commenta - l'esondazione è avvenuta per un evento eccezionale causato dalle condizioni di incuria che non sono quelle attuali. La situazione è ben diversa da allora, c'è una maggiore attenzione».
Eppure qualcosa si muove. E un motivo ci sarà. Le indiscrezioni trapelano da una riunione organizzata nei giorni scorsi all'interno del Comune di Soverato, in cui il sindaco Alecci ha incontrato i proprietari dei terreni e delle attività per raggiungere le quali è necessario attraversare il varco.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia