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Il 15enne ucciso a Mileto nel 2017, la mamma di Francesco: "Complici ancora liberi"

Francesco Prestia Lamberti

Sono trascorsi due anni dal terribile omicidio del quindicenne Francesco Prestia Lamberti, ucciso a colpi di pistola e poi abbandonato nella campagne del rione Calabrò di Mileto, in provincia di Vibo Valentia.

Un delitto che all'epoca sconvolse l'intera comunità e non solo per l'efferatezza con cui venne compiuto e di cui si è autoaccusato sin dalle prime ore un altro 15enne che la sera stessa di quel 29 maggio indicò ai carabinieri il luogo in cui sarebbe stato compiuto l'omicidio al culmine di una banale discussione scaturita da motivi di natura sentimentale.

Una vicenda che ha già una sua prima verità processuale con la condanna da parte del gup di Catanzaro Emanuela Folino, al termine del processo con il rito abbreviato a 14 anni del reo confesso.

«La verità - ha detto - non è ancora venuta fuori. Ci sono delle persone coinvolte ancora libere e più di un dubbio anche sul luogo in cui è stato compiuto il delitto. Chiedo, pertanto, ancora una volta a quanti sanno o sono conoscenza di particolari di parlare. Lo facciano eventualmente anche in forma anonima». La madre di Francesco ha anche aggiunto che «questo clima di omertà che regna a Mileto, dove la criminalità negli ultimi anni è andata sempre più aumentando, deve finire».

Parole che Marzia Luccisano sta anche pronunciando a più riprese - sostenuta dal coordinamento provinciale di Libera - in più di un incontro nel Vibonese e soprattutto nelle scuole, come è successo ieri mattina a Cessaniti.

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