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Catanzaro, omicidio di Marco Gentile: da rifare il processo d'appello

Marco Gentile

Dovrà esserci un nuovo processo d'appello per l'omicidio del 18enne Marco Gentile ucciso con dodici coltellate la sera del 24 ottobre del 2015 dal coetaneo Nicholas Sia. Lo hanno deciso ieri i giudici della Corte di Cassazione chiamati a vagliare la sentenza emessa dai giudici della Corte d'assise d'appello che avevano escluso l'aggravante dei futili motivi riducendo la pena di un anno (da diciassette a sedici) di reclusione nei confronti di Sia, 22 anni, difeso dall'avvocato Giancarlo Pittelli. Secondo quanto si apprende, la Suprema Corte ha annullato chiedendo ai giudici catanzaresi un nuovo giudizio sul bilanciamento delle attenuanti e sul riconoscimento dello stato d'ira. In sintesi, il nuovo processo d'appello potrebbe concludersi con un ulteriore sconto di pena.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'imputato ha incontrato Gentile, con il quale aveva un debito di pochi euro per una dose di marijuana, sulla scalinata a bere un liquore insieme ad amici. Senza dire neanche una parola ha estratto il coltello a serramanico dalla lama di 8 centimetri e ha iniziato a colpire Marco. Inutile sarebbe stato il tentativo di un amico di sottrarre la vittima alla furia dell'imputato, il giovane è morto poco dopo in ospedale per le gravi ferite riportate al collo. Sia è quindi andato a cambiarsi a casa della madre, per essere infine arrestato qualche ora dopo davanti all'abitazione del padre a Catanzaro Lido. L'indagato venne arrestato poco dopo dagli agenti della Squadra mobile, davanti agli investigatori confessò le sue responsabilità.

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