Una condanna e un'assoluzione: si è concluso così il processo “Piana”, avviato nel 2014 contro gli imprenditori Antonio Gallo e Francesco Cianflone, accusati di concorso interno in associazione mafiosa, per essere stati gli imprenditori di riferimento della cosca Giampà operante, il primo, nel settore dell'impiantistica, ed il secondo nel settore del calcestruzzo.
Il presidente del Tribunale Maria Teresa Carè (a latere i giudici Rossella Prignani e Annalisa Martire) ha assolto Antonio Gallo (difeso dall'avvocato Aldo Ferraro) per «non aver commesso il fatto» e condannato Francesco Cianflone a 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici.
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