Terreni, case, immobili, società tra Calabria e Piemonte per un valore di 1,2 milioni di euro: a tanto ammonta il patrimonio confiscato a un affiliato della 'ndrangheta, Giorgio Galiano, e ai suoi prestanome.
Le fiamme gialle di Lamezia Terme, infatti, coordinati dalla Dda di Catanzaro, hanno dato esecuzione ad un decreto di confisca, in Calabria e Piemonte, di beni immobili e mobili, aziende e disponibilità finanziarie riconducibili a Galiano, prima affiliato alla cosca di ‘ndrangheta lametina “Cerra-Torcasio-Gualtieri” e successivamente - dopo aver subito anche un attentato - avvicinatosi alla cosca “Giampà”, sino a farne parte a tutti gli effetti. Galiano è stato condannato nell'ambito del processo Perseo.
Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Catanzaro - sezione seconda penale - su richiesta del procuratore distrettuale antimafia, sulla base delle informative del gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme. I beni erano già stati sequestrati nel luglio del 2017.
Le indagini della guardia di finanza hanno consentito di mettere pienamente in luce la spiccata pericolosità sociale di Galiano che ha beneficiato dei reati commessi per vivere "in modo agiato, per anni", come si legge in una nota della Dda. E' stata richiesta e ottenuta anche l’applicazione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per 5 anni, la cui esecuzione è stata curata dal commissariato della polizia di stato di Lamezia.
Gli accertamenti hanno infatti dimostrato che i beni nella disponibilità di Galiano erano di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dall’indagato.
Nello specifico sono stati confiscati un terreno formalmente intestato ad un prestanome, ubicato a Lamezia Terme, con annessi fabbricati costituiti da un edificio di tre piani fuori terra adibito ad abitazione principale del nucleo familiare di Galiano, e dei suoi figli; un capannone e magazzini adibiti ad opificio per la lavorazione di prodotti caseari e ricovero attrezzi e garage; unna depandance adibita a “cucina rustica”. Poi ancora a Lamezia: due terreni coltivato ad uliveto; un fabbricato adibito a magazzino; un terreno coltivato ad uliveto. A Novara è stato confiscato un magazzino. Inoltre il provvedimento ha riguardato anche quote societarie ed intero compendio aziendale di due società di capitale; quote societarie di una società di persone; una ditta individuale;
quote societarie ed intero compendio aziendale di una società di persone operante nel commercio di prodotti tipici a Novara; disponibilità finanziarie per oltre 30.000 euro.
Il tribunale di Catanzaro ha anche disposto la restituzione di alcuni beni sequestrati preventivamente, di cui è stata dimostrata la lecita provenienza.
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