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Rifiuti pericolosi e violazione delle normative, sanzioni e denunce nel Vibonese

Nell’ambito dei servizi predisposti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Vibo Valentia, relativi alla campagna dei reparti forestali nel settore agricolo, agroalimentare e forestale per l’anno 2019, gli accertamenti posti in essere nei giorni scorsi dai reparti dipendenti hanno consentito di accertare diversi illeciti posti in essere in violazione alle specifiche normative di settore.

Nel Comune di Zambrone, un soggetto è stato denunciato perchè in assenza di qualsiasi titolo autorizzativo, su un terreno boscato di proprietà, "assoggettato ai vincoli paesaggistico ambientale, idrogeologico e di inedificabilità", aveva realizzato un percorso sterrato causando l’ostruzione di un tratto del torrente “Valle di Petto – Pignara”.

Nei comuni di Ricadi e Rombiolo, il titolare di un laboratorio artigianale di prodotti alimentari ed un commerciante di prodotti lattiero caseari freschi, sono stati sanzionati amministrativamente, per un importo complessivo di 3.500 euro circa, per inosservanza di predisposizione delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HCCP, nonché per la commercializzazione di prodotti lattiero caseari freschi con l’utilizzo di un veicolo in precarie condizioni igienico sanitarie, provvisto di apparecchiatura per la misurazione e la stabilizzazione della temperatura non attivato, se pur funzionante.

A Nardodipace, il proprietario di un veicolo in evidente stato di abbandono, destinato alla demolizione, è stato sanzionato, per un importo di 1666,66 euro per aver omesso la consegna del veicolo ad un centro di raccolta autorizzato.

A Serra San Bruno, il titolare di una fabbrica di profili lamellari in legno è stato denunciato per aver realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da scarti di legno e segatura. I rifiuti sono stati sottoposti a sequestro preventivo.

Nel territorio del comune di Spilinga, è stata accertata la realizzazione abusiva di una discarica a cielo aperto in conseguenza dell’abbandono sistematico di varie tipologie di rifiuti classificati come speciali non pericolosi, costituiti da materiali provenienti da demolizione e di risulta edile, materiale ferroso, plastico, blocchi in c. a. terre e rocce da scavo. A causa della notevole acclività del terreno, ubicato in un bosco, i rifiuti rotolavano nel sottostante torrente “Fiumara della Ruffa”, in area sottoposta a vincolo idrogeologico, paesaggistico ambientale e S.I.C. (sito di interesse comunitario). Il sito è stato posto sotto sequestro penale.

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