Nuove minacce. E sempre dirette al magistrato Marisa Manzini. Come per dire che la ’ndrangheta non dimentica, soprattutto quando viene attaccata, messa alle strette, o addirittura alla sbarra con i boss a dover scontare il carcere duro, in regime di 41 bis.
Le “attenzioni” - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - nei confronti della Manzini anche in questa occasione partono da Pantaleone Mancuso (alias Scarpuni). Gli inquirenti hanno intercettato un colloquio in carcere dal quale emerge tutto l’astio dell’imputato nei confronti di «una donna» che gli stessi investigatori attraverso un’accurata attività individuano in Marisa Manzini.
Le nuove minacce sono saltate fuori ieri davanti alla seconda sezionale penale del Tribunale di Salerno dove si è celebrata la prima udienza del processo a carico di Pantaleone Mancuso, figura apicale dell’omonima cosca della ’ndrangheta vibonese, imputato di «oltraggio a un magistrato in pubblica udienza». Reato aggravato dalle modalità mafiose.
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