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Incidente mortale sul lavoro a Lamezia, imprenditore edile assolto dall'accusa di omicidio colposo

L'imprenditore edile di Lamezia Terme, Vincenzino Sinopoli è stato assolto dall’accusa di omicidio colposo per l’infortunio sul lavoro occorso ad un suo dipendente in un cantiere dove l’impresa stava procedendo alla realizzazione di un fabbricato.

Lo ha deciso la Corte d’Appello di Catanzaro, dopo il rinvio della Corte di Cassazione, in accoglimento delle argomentazioni dei difensori dell'imprenditore, Giuseppe Spinelli e Domenico Sinopoli, e disattendendo la richiesta di condanna a due anni di reclusione avanzata dalla Procura Generale di Catanzaro.

In primo grado, Sinopoli era stato assolto dal Tribunale di Lamezia Terme, con la formula perché il fatto non sussiste, ma la sentenza era stata ribaltata in Corte di Appello, che aveva condannato l’imputato alla pena di due anni di reclusione. La Corte di Cassazione, su ricorso dei legali, in seguito ha annullato la condanna di Sinopoli, dal momento che, come evidenziato dalla difesa nella impugnazione di legittimità, nel processo di appello non era stata rinnovata l’istruttoria dibattimentale, e, per il segnalato vizio processuale, ordinava un nuovo giudizio alla Corte di Appello di Catanzaro.

Nuovo giudizio che si è celebrato in questi mesi, con l’esame dei testimoni specificamente indicati dal giudice di legittimità, e che, sulla base delle risultanze probatorie prodotte dalla nuova istruttoria, ha oggi definitivamente dimostrato l’innocenza dell’imprenditore edile.

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