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A Zaccanopoli trovato il figlio del boss Mancuso, era latitante da 14 mesi: pronto ad un agguato

E' stato catturato in una villetta alla periferia di Zaccanopoli il latitante Giuseppe Salvatore Mancuso, 30 anni, figlio del boss Pantaleone Mancuso (detto l'Ingegnere) e fratello di Emanuele, primo pentito di "rango" della storica e omonima cosca di Limbadi.

Ricercato dal 7 settembre dello scorso anno - per via di una condanna a 5 anni e 2 mesi di carcere divenuta definitiva e relativa al coinvolgimento del 30enne in un'operazione della Dda di Milano - Giuseppe Salvatore Mancuso solo da qualche giorno si trovava nella zona di Zaccanopoli, centro dell'altopiano del Poro. Nell'abitazione i carabinieri hanno anche rinvenuto armi, ovvero una pistola calibro 9 e un fucile di precisione a lunga gittata (1 km) completo di un trepiedi per appoggiarlo, munizionamento e passamontagna.

Equipaggiamento che fa ipotizzare - secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo Valentia - che in programma vi fosse qualche agguato. Circostanza posta in risalto, con un certo allarme, anche dal procuratore distrettuale  di Catanzaro, Nicola Gratteri.

Assime al ricercato sono state arrestate per favoreggiamento, anche altre due persone che si triovavano all'interno dell'abitazione: Francesco Pugliese di 19 anni e Luisa Maria Borromea, 40 anni, di origini dominicane. Sia a Mancuso (difeso dall'avvocato Francesco Sabatino e dall'avvocato Francesco Capria) sia agli altri due arrestati viene contestato il reato relativo alla detenzione illegale di armi e munizioni.

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