A poco più di due settimane dalla riapertura, l'ascensore panoramico di Bellavista rimane avvolto nel mistero e nelle polemiche. Nel mirino la gestione affidata all'Azienda per la mobilità cittadina e quei limiti di utilizzo che, in una città caratterizzata da impegnative salite, non sono stati affatto digeriti dai catanzaresi. Dubbi e perplessità bipartisan ruotano attorno alla scelta di consentire l'utilizzo dell'impianto soltanto a chi posteggia l'auto nel parcheggio annesso nonostante l'ascensore, ormai più di due anni fa, sia stato realizzato con fondi comunitari. E il sospetto è di quelli che fanno tremare i polsi. Sì, perché a Catanzaro si parla sempre più apertamente del limite di utilizzo come di una sorta di escamotage trovato e sfruttato dall'amministrazione comunale per trasformare l'ascensore in bene privato e risolvere così una serie di complessi problemi di natura burocratica. L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.