È durato quasi quattro ore l'interrogatorio di garanzia del giudice Marco Petrini, arrestato mercoledì scorso con l’accusa di corruzione dalla Guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno, competente sui procedimenti riguardanti magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro.
Petrini, presidente della seconda Sezione penale della Corte d’appello di Catanzaro e della Commissione provinciale tributaria, in più occasioni, secondo l’accusa, avrebbe accettato somme di denaro contante, oggetti preziosi e prestazioni sessuali in cambio di suoi «interventi» in processi penali, civili e in cause tributarie. Difeso dagli avvocati Agostino De Caro e Ramona Gualtieri, Petrini ha risposto a tutte le domande del Gip di Salerno, fornendo la propria versione riguardo gli addebiti contestatigli.
A Salerno si é svolto anche l'interrogatorio di garanzia dell’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato, anch’egli arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito della stessa operazione in cui é coinvolto il giudice Petrini. Secondo l’accusa, Tursi Prato avrebbe corrotto il giudice al fine di riottenere il vitalizio che aveva perso a causa di una condanna a sei anni di reclusione, comminatagli nel 2004, con interdizione perpetua dai pubblici uffici, per concorso esterno in associazione mafiosa. Difeso dall’avvocato Franz Caruso, Tursi prato ha risposto per circa un’ora alle domande del Gip in merito alle varie contestazioni di corruzione di cui é accusato.
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