Si innalzano i livelli di sicurezza all'interno dell'ospedale “Pugliese-Ciaccio”, dopo l'allarme generato dai due casi accertati di pazienti affetti da coronavirus a Roma e quello in attesa di riscontro registrato, invece, a Reggio Calabria.
La macchina organizzativa si è messa immediatamente in moto sollecitata dalla circolare diramata nei giorni scorsi dal ministero della Salute, in parte simile a quella disposta annualmente per il contenimento dei casi di influenza, che prevede però la predisposizione di protocolli speciali per la gestione e la presa in cura di eventuali pazienti contagiati.
In particolare, fornisce indicazioni in merito all'isolamento del paziente, ai dispositivi medici da adottare e alla diagnosi. Già lunedì è stata convocata una riunione del comitato incaricato al controllo delle infezioni ospedaliere, allo scopo di mettere a punto gli ultimi accorgimenti organizzativi. Ma già nei giorni scorsi la direzione medica di presidio aveva avviato le procedure per rispondere in maniera esauriente alle richieste contenute nella circolare ministeriale.
Innanzitutto è stato predisposto l'acquisto di ogni dispositivo di sicurezza utile al trattamento di casi infettivi: mascherine, tute e guanti. Sono stati, inoltre, attrezzati internamente i laboratori, non già allo scopo di eseguire le analisi in loco, ma solo per garantire un idoneo e tempestivo trasferimento dei campioni all'Istituto nazionale per le malattie infettive “Spallanzani” di Roma, deputato dal ministero della Salute ad effettuare le analisi di laboratorio.
Complessivamente, quattro i laboratori individuati in Calabria alla raccolta e allo smistamento dei campioni, si tratta dei tre ospedali hub - il “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, l'“Annunziata” di Cosenza e il grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria - oltre al policlinico universitario “Mater Domini”. Ma le contromisure per arginare l'eventuale diffondersi dell'epidemia di coronavirus in città non si esauriscono qui.
L'incontro convocato lunedì che riunirà il comitato di controllo per le infezioni ospedaliere ha il preciso scopo di individuare all'interno dell'unità operativa di Medicina d'accettazione e d'urgenza uno spazio apposito da dedicare esclusivamente all'eventuale ricovero di pazienti affetti dal virus. Un percorso dedicato all'interno del Pronto soccorso per isolare i pazienti ed evitare il contatto con gli altri malati ricoverati o in attesa di ricevere cure mediche.
L'obiettivo ovviamente è limitare al minimo il contagio e il diffondersi del virus in un presidio che quotidianamente brulica di cittadini. Nei giorni scorsi, infine, nell'unità operativa di Malattie infettive è stata recapitata una nota proveniente dalla Regione che individua il reparto ospedaliero come unico centro informativo sul territorio calabrese, incaricato di fornire informazioni all'utenza. L'unità guidata dal dottor Lucio Cosco avrà il compito di fornire indicazioni sulla tipologia di virus, sulle modalità di trattamento del paziente smistando i casi verso gli ospedali hub competenti per aree territoriali.
Il numero unico individuato è il 1500 a cui risponderanno i sanitari dell'unità operativa di Malattie infettive. «Siamo già adeguatamente organizzati per far fronte anche a questo genere di emergenze - ha rassicurato il primario del reparto Lucio Cosco - come del resto già avvenuto in passato per altre epidemie, quali la Sars o l'influenza aviaria. Abbiamo modificato ben poco nella nostra organizzazione interna perché siamo sempre equipaggiati e consapevoli del giusto approccio da dedicare a queste tipologie di patologie».
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