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Arsenico, ferro e manganese nei terreni della zona industriale di Lamezia

Lamezia Terme

Da uno studio idro-geochimico di area vasta che l’Arpacal, per conto del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, ha svolto nella Piana di S. Eufemia Lamezia, e più in particolare nella Zona Industriale di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, è emersa la presenza di valori anomali di alcune sostanze - tra cui arsenico, ferro e manganese – riscontrate nella porzione di acquifero alluvionale e costiero di quell’area.

Lo studio ha permesso, altresì, di determinare che le cause di tale anomalia siano naturali e non antropiche, e quindi non determinate dall’azione dell’uomo. Questa anomalia “naturale”, però, deve essere scientificamente codificata, per permettere a coloro che procedono alla bonifica su aree ricadenti nel territorio indagato, in cui la stessa Arpacal è coinvolta istituzionalmente, di conoscere quello che tecnicamente viene definito valore di fondo naturale (VFN).

Per giungere a questo risultato, il primo per quell’area territoriale di Lamezia, l’Arpacal ha affrontato lo studio dei valori di fondo naturale (VFN) per i parametri arsenico, ferro e manganese riscontrati nella porzione di acquifero alluvionale e costiero della Zona Industriale (ex SIR) della Piana di Lamezia Terme.

Si tratta di sostanze, soprattutto per ferro e manganese, che possono presentare elevati tenori data la loro presenza ubiquitaria nei sedimenti e che, nella specifica area della Piana indagata, appaiono congruenti con una probabile origine naturale. Lo studio è stato eseguito dal Centro Coordinamento Regionale Controlli Ambientali e Rischi dell’Arpacal, diretto da Clemente Migliorino, con il supporto del funzionario tecnico Ivan Meringolo.

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