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L'abbraccio del Comune di Cortale a una famiglia di rifugiati siriani

Le piccole comunità possono sorprendere per gli slanci di generosità e solidarietà di cui sono capaci. A Cortale è bastato l'appello del parroco perché un'intera comunità si mobilitasse per tendere la mano a una famiglia di rifugiati siriani, provenienti da un campo profughi giordano, che da tre mesi vive nella cittadina dell'entroterra catanzarese, all'interno del programma di reinsediamento dei cosiddetti Siproimi (ex centri Sprar).

Due genitori appena trentenni, quattro figli da uno a 4 anni e uno in arrivo, così è composta la famiglia siriana che in Italia vuole ricostruire il suo futuro, lontana dagli orrori della guerra e che vive in uno degli appartamenti messi a disposizione dei beneficiari del progetto di protezione internazionale.

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