Potevano rimanere al loro posto, continuare il loro percorso di lavoro o di specializzazione. Hanno scelto, invece, di scendere “in trincea” e compiere un vero e proprio atto d'amore verso la loro terra e i calabresi. Sono 340 i medici, per lo più giovani, che hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati durante l'emergenza coronavirus in Calabria. Di questi, 158 sono neolaureati in medicina, non ancora abilitati, ma che possono esercitare la professione, secondo quanto disposto dal decreto Cura Italia. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.