Otto sindaci del comprensorio delle Preserre e del Basso Ionio sono stati verbalizzati per aver disatteso l'ordinanza numero 19 della Regione Calabria che vieta l'accesso nella zona rossa se non per motivi validi. L'episodio si riferisce allo scorso giovedì quando la delegazione degli amministratori, dietro esplicita richiesta del sindaco della città, avevano presenziato al sit in davanti alla “Domus Aurea”, mentre venivano trasferiti gli ultimi ospiti della struttura socio sanitaria al policlinico universitario “Mater Domini” di Germaneto. La presenza era finalizzata a dare sostengo dal punto di vista organizzativo al piano di azione predisposto dalla commissaria straordinaria dell'azienda sanitaria provinciale Luisa Latella ex prefetto di Catanzaro e nello stesso tempo stavano ad invocare la presenza di personale medico ed infermieristico dentro la casa di riposo, rimasta sguarnita di proprio personale e di operatori socio sanitari perché tra quelli risultati positivi al coronavirus e lavoratori che non si erano presentati sul posto di lavoro, la direzione sanitaria della “Domus” si era trovata con appena quattro operatori in tutto.
I carabinieri della locale stazione comandata dal luogotenente Giovanni Falsanisi, hanno eseguito le notifiche delle infrazioni amministrative. Ad essere raggiunti dal provvedimento Mario Migliarese sindaco del comune di Montepaone, Alfonso Mercurio di Stalettì, Salvatore Megna di Vallefiorita, Fernando Sinopoli di Centrache, Nicola Malta di Olivadi, Danilo Staglianò di Cardinale, Salvatore Sinopoli di Gagliato e il vice sindaco di Torre di Ruggiero Vito Roti. Sono riusciti a scamparla i sindaci di Cenadi Alessandro Teti e il collega di Argusto Valter Matozzo, che sia pure presenti al sit in davanti alla casa di riposo, all'anagrafe risultano essere residenti nel comune di Chiaravalle Centrale dove vivono con le rispettive famiglie.
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