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Architetto di Vibo ucciso dal Coronavirus, anche la figlia contagiata: "Non sottovalutarlo"

Ventidue anni, studentessa di ingegneria meccanica ed una sfegatata passione per la montagna e per lo sci. Un hobby trasmessole dal padre Antonio, noto professionista vibonese deceduto a causa del coronavirus il 4 aprile scorso.

Paola Silipo da quaranta giorni vive isolata a casa e, dopo essere stata contagiata insieme al padre, alla madre Barbara ed al fratello Luigi, risulta ancora positiva asintomatica. Da qui lo sfogo, l'appello arrivato direttamente sulla sua pagina facebook due giorni fa: «Siete ancora convinti che il 4 maggio si possa tornare alla normalità? Avrete il coraggio di mettervi nella stessa stanza, nello stesso ufficio, nella stessa aula, di ipotetici positivi asintomatici e rischiare di passare quello che stiamo passando io e la mia famiglia?».

È un messaggio di paura quello che arriva da Paola Silipo, un appello alle persone che «devono avere paura perché la vita viene prima di tutto e questo virus non guarda in faccia a nessuno. Non gli importa se stai bene o male, se hai soldi o meno, se hai 20 o 60 anni. Mio padre non aveva patologie».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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