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L'odissea di una famiglia di Bergamo costretta dal Coronavirus a vivere in un B&B di Lamezia

Stessa situazione anche a Lamezia Terme

Erano andati in Sicilia per una quindicina di giorni a trovare i familiari di lei e poi avevano deciso di fermarsi qualche altro giorno a Lamezia per rivedere i parenti di lui. Piero e Maria Carmela Gaetano con il piccolo Stefano, il loro bambino di 5 anni, sarebbero poi dovuti rientrare a Bergamo per ritornare a casa ma, per il dilagante contagio da coronavirus, la Lombardia è diventata zona rossa.

Dopo pochi giorni è scattato il lockdown per tutta la nazione e la bella famigliola si è ritrovata “confinata”, da inizio marzo, in un bed and breakfast in pieno centro a Lamezia Terme. Quello che doveva essere l'alloggio provvisorio di una piacevole vacanza nella città natale di papà Piero, è diventata la dimora della quarantena per la famiglia Gaetano. Maria Carmela che è consulente estero per un'azienda americana fortunatamente, ha attivato lo smart working riuscendo così a portare avanti il suo lavoro.

Piero già da un paio d'anni ha lasciato la sua professione di direttore commerciale nel settore dei mobilifici per fare il “mammo” e dedicarsi al piccolo Stefano. La straordinaria e imprevista avventura del lockdown li ha fatti fermare nel cuore della Calabria dove la permanenza è stata e continua a essere piacevole. «A Lamezia stiamo bene - racconta Piero - siamo in centro, ci possiamo spostare a piedi per fare gli acquisti necessari per la nostra quotidianità». I genitori di Stefano raccontano che il loro bellissimo bambino non sta vivendo in maniera traumatica questa vacanza caratterizzata dalla clausura forzata.

«Abbiamo sempre viaggiato - asseriscono Piero e Maria Carmela - e quindi per nostro figlio, questa esperienza è anche un po' un gioco. Certo non lo è per noi. In questa struttura ricettiva non manca nulla ma, naturalmente, il nostro cuore è a Bergamo, a casa nostra, vicino a parenti e amici colpiti dalla pandemia». Per i primi di maggio, la coppia spera di poter finalmente ritornare in quella che è la loro città d'adozione. «Un ritorno che non sarà facile - commentano i due coniugi - amici e parenti ci informano continuamente e sappiamo bene che ancora nella bergamasca l'incubo contagio non è finito. Intanto conserveremo sempre il ricordo della quarantena vissuta in Calabria con grande serenità».

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