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Pecore, vitelli e capre attaccate dai lupi tra Umbriatico e Cirò

Non solo cinghiali. Ad arrecare a quanto denunciano gli stessi allevatori, seri danni nel mondo agricolo, in ginocchio per il Covid, ci sono anche i lupi. Il loro spostamento, dai monti, all'entroterra cirotano, fino a raggiungere il litorale, rappresenta ormai una calamità, specie per gli allevamenti; peraltro, già in crisi, a causa del crollo delle vendite.

A gettare l'allarme, in tal senso, e sollecitare aiuti per la categoria, è Pietro Greco, il sindaco di Umbriatico - dove si concentra la stragrande parte degli allevamenti bovini del Crotonese - presidente del consorzio regionale bovini. Intanto, da settimane, anche nelle campagne di Cirò, si segnalano presunti attacchi di lupi a pecore, vitelli e capre. Venti capre sono state sbranate in località “Donna Rosa”; quattro vitelli hanno subito la stessa sorte nelle campagne di “Romanò”, a poca distanza dal centro abitato. Un'altra capra è finita preda di lupi nei pressi del “Semaforo”; e lupi vengono segnalati da tempo, nelle zone “Vallo” e “Favara”.

L' imperversare degli ungulati e dei lupi, è tale che qualche produttore, ha già realizzato dei grossi fossati e predisposto delle trappole per arginare le scorrerie. Sono una settantina,poi, gli agricoltori del centro collinare, che incalzano per interventi urgenti e straordinari. Il sindaco di Cirò, Francesco Paletta, sollecita alla Regione un intervento «alla luce della nuova legislazione regionale in tema di risarcimento per i danni alle colture da parte degli animali selvatici». Il primo cittadino propone inoltre, «l'indizione di un bando per incentivare gli agricoltori a recintare i terreni». Intanto, a Cirò, sulla base delle segnalazione dei viticoltori, è pronto l'elenco delle località dove aspettano i cacciatori selettori per l'abbattimento dei cinghiali.

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