Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Spuntano le prime chiazze in mare, neanche il lockdown “salva” Pizzo

Molo Pizzapundi

Inquinamento, perché parlarne dopo? Soprattutto in una terra dove sversamenti e cattive... abitudini fanno discutere ogni anno. Sempre a fine stagione, naturalmente. In tal senso, con l'estate alle porte, il Wwf ha deciso di fare “prevenzione” chiedendo in anticipo un occhio di riguardo al mare. La preoccupazione del Wwf è che, ai disagi determinati dai vari regolamenti e dalle nuove regole che si dovranno rispettare, si possa aggiungere poi il malcontento dei fruitori delle spiagge a causa delle condizioni del mare, non sempre all'altezza delle aspettative di bagnanti e operatori del settore.  «Vorremmo - evidenzia il naturalista Pino Paolillo - che si evitassero gli “spettacoli” poco invitanti di liquami grigiastri che sporcano il mare, gli stessi che si sono ripetuti più volte negli anni e nei decenni passati, con amministrazioni comunali di qualsiasi colore e documentati da innumerevoli scatti fotografici e articoli di stampa. Un fenomeno che, seppur non in maniera costante, si è ripresentato anche nel pieno dei giorni di emergenza Covid-19, specie nel tratto antistante il parcheggio in terra battuta della Marina, alla Seggiola e all'interno dello stesso specchio acqueo delimitato dal molo “Pizzapundi”».

Da qui l'appello ai Commissari del Comune di Pizzo- il Prefetto in quiescenza Antonio Reppucci, il vice Prefetto Giuseppe Di Martino ed il funzionario economico finanziario Antonio Corvo - affinché prestino particolare attenzione alla situazione, non solo del depuratore di via Prangi, che depura eventualmente i reflui che colà confluiscono, ma soprattutto a tutte le stazioni di raccolta e di sollevamento sparse lungo il tratto costiero, a cominciare dal confine sud verso Vibo e gli eventuali scarichi presenti tra la Marina e la Seggiola.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

Tag:

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia