"È necessaria un’aula bunker per il distretto di Catanzaro", in vista del processo 'Rinascita Scott', che "deve svolgersi a Catanzaro, sarebbe la prima volta che un processo per mafia non si celebra nel luogo in cui è stato commesso il reato". È quanto ha affermato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, ripercorrendo davanti alla Commissione parlamentare Antimafia le sue interlocuzioni, andate avanti per mesi, con il ministero della Giustizia per ottenere una struttura idonea a ospitare il processo.
Dopo un incontro avuto con il Guardasigilli Alfonso Bonafede due giorni fa, ha riferito il magistrato, "la Protezione civile si è detta disponibile a montare una tensostruttura a Catanzaro Siano per fare l’udienza preliminare. La prima udienza sarà a fine luglio - ha riferito Gratteri - ma è importante che un minuto dopo si inizi a pensare a un’aula bunker definitiva, che potrebbe essere realizzata dietro al tribunale per i minorenni di Catanzaro, dove c'è una struttura del Dap mai usata. Ritengo che questa soluzione sia la meno costosa e la più utile". Gratteri ha detto di non condividere invece l’ipotesi proposta dal nuovo capo del Dap riguardante «il teatro del carcere di Vibo Valentia: secondo me non va bene - ha spiegato il capo dei pm di Catanzaro - perchè la videoconferenza è possibile solo per i detenuti e non per gli imputati liberi".
"Hanno detto le cose più assurde del mondo su di me, costruite per indebolirmi sul piano del consenso perchè la cosa che manda ai pazzi i mafiosi e i massoni deviati è la mia credibilità in Calabria". "Ma io ho le spalle larghe - ha aggiunto - e sono allenato da più di 30 anni a tenere botta. Il mio obiettivo è fare bene il mio lavoro e ho l’onore di dirigere una procura con magistrati superiori alla media e grandi investigatori".
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