L'accusa è di non aver versato o averlo fatto in ritardo la tassa di soggiorno. E nell'elenco degli indagati finiscono per lo più proprietari di B&B e affittacamere. Strutture con una manciata di posti letto che racimolano cifre irrisorie. Tra le persone raggiunte da avvisi di garanzia ci sono pure nomi illustri come quelli dell'assessore ai lavori pubblici del Comune di Soverato Daniele Vacca e persino della direttrice dell'Istituto Maria Ausiliatrice suor Ausilia de Siena, accanto quelli di albergatori, ma anche di gente abituata a vivere lontano dai riflettori, che ha convertito vecchie case familiari in B&B, alcuni durati meno di una stagione. Giovani e ultra settantenni. In molti ammettono degli intoppi burocratici, ma non l'intenzione di compiere alcun reato. I problemi evidenziati dalla Guardia di finanza di Soverato sono essenzialmente due: il mancato o tardivo versamento della tassa di soggiorno al Comune e la mancata comunicazione dei nominativi delle persone ospitate. Elementi che hanno colto in contropiede tutti, compreso lo stesso Comune di Soverato che dovrebbe essere l'ente danneggiato, ma che ha cercato nella documentazione una spiegazione all'accaduto.
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