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Clan Mancuso di Vibo, per Signoretta sentenza riformata: da 7 a 5 anni di carcere

Riformata, dalla seconda Sezione penale della Corte d'Appello di Catanzaro, la sentenza emessa dal tribunale di Vibo Valentia nei confronti di Domenic Signoretta, 35 anni di Ionadi, a carico del quale è stata esclusa l’aggravante mafiosa di aver agevolato il clan Mancuso.

Per Signoretta (difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Valerio Spigarelli) si è registrato un percorso processuale molto articolato con due annullamenti da parte della Cassazione. Nell’ultima sentenza di annullamento i giudici della Suprema Corte hanno ritenuto inattendibili le dichiarazioni del pentito Andrea Mantella che pure si era soffermato sulla figura di Domenic Signoretta indicandolo come braccio destro di Pantaleone Mancuso (alias l’ingegnere).

All’esito della camera di consiglio la Corte d’Appello, previa esclusione dell’aggravante, ha rideterminato la pena in anni 5 di reclusione, rispetto ai 7 anni inflittigli in Appello sede in cui era stata in precedenza confermata l’aggravante mafiosa pur a fronte di un precedente annullamento della Cassazione.

Un anno fa Signoretta è stato al centro di un gravissimo attentato. Nel maggio del 2019, infatti, contro l’uomo, che si trova ai domiciliari nella sua abitazione di Nao, frazione di Ionadi, furono sparati almeno 30 colpi di pistola. I sicari avevano atteso che Domenic Signoretta si trovasse nei pressi di una grande vetrata prima di sbucare da un cespuglio e iniziare a sparare all’impazzata con l’obiettivo di uccidere. Un’imboscata comunque fallita in quanto il 35enne riuscì a sottrarsi alla pioggia di piombo riparandosi dietro a un muro.

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