No all'archiviazione dell'inchiesta sul vicequestore della Polizia di Stato Antonio Ferrante. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, ha disposto un supplemento di indagini a carico del 61enne dirigente della Questura accusato di corruzione, falso ideologico e abuso d'ufficio. All'alto funzionario viene contestato di aver fatto «leva sulla sua posizione - scrive il gip - per ottenere favori ed agevolazioni funzionali essenzialmente al soddisfacimento delle aspirazioni lavorative del figlio», che «aveva da poco conseguito la laurea in medicina». Da qui la decisione del giudice di rigettare la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura e di «approfondire» l'attività investigativa. Ma non solo. Il gip ha anche ordinato al pm l'iscrizione nel registro degli indagati di altre nove persone (tra le quali figurano il figlio di Ferrante e alcuni medici e vertici ospedalieri), oltre all'interrogatorio di sei operatori sanitari del “San Giovanni di Dio”. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro