La sentenza del Tribunale collegiale di Vibo Valentia è arrivata quasi alla vigilia del 14esimo anniversario dell'alluvione che il 3 luglio del 2006 devastò il territorio vibonese. Così come per il primo processo, anche quello denominato bis si è concluso con l'assoluzione dei 14 imputati "perché il fatto non sussiste".
Sentenza assolutoria pronunciata nei confronti dell'arch. Giacomo Consoli ex dirigente dell’Ufficio tecnico di palazzo “Luigi Razza” (avv. Antonello Fuscà) e dell’ex comandante della Polizia municipale di Vibo Domenico Corigliano (avv. D’Ippolito e avv. Domanico) per i quali il pm aveva chiesto la condanna a tre anni. Assolti anche Pietro La Rosa (avv. Giosuè Megna), addetto alla sorveglianza idraulica dei bacini idrografici del Vibonese (il pm aveva chiesto 2 anni e 6 mesi); Raffaella, Alessandra, Maria Antonietta e Fabrizio Marzano (avv. Antonio Crudo) - in questo caso la richiesta a carico dei proprietari di immobili in contrada Sughero era stata di due anni; l’ing. Filippo Valotta (avv. Vecchio e avv. D’Agostino); Giovanni Ricca (avv. Vincenzo Adamo) all’epoca responsabile dell’Abr e Ottavio Amaro (avv. Guido Contestabile), altro responsabile protempore dell’Autorità di bacino.
Tra gli imputati assolti anche l’arch. Silvana De Carolis (avv. Giuseppe Di Renzo) – per la quale, comunque, il pm aveva chiesto l’assoluzione, così come per l’ex dirigente comunale Ugo Bellantoni (avv. Ernesto D’Ippolito e avv. Elvira Domanico), l’ex presidente della Provincia Ottavio Bruni (avv. Giovanni Vecchio e avv. Sandro D’Agostino) e l’ex assessore provinciale Paolo Barbieri (avv. Giuseppe Altieri).
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