Tre chili e 100 grammi di felicità e, dopo una trafila complicata, ma non impossibile nonché una serie di viaggi andata e ritorno dalla Calabria negli Usa, Giovanni Carpanzano ha coronato il suo sogno di paternità. Quella del professore dell'Accademia delle Belle Arti del capoluogo di regione è una cavalcata per i diritti che iniziò dodici anni fa e che nel frattempo l'ha anche portato ad agguantare un altro sogno: l'unione civile con il suo grande amore Stefano Pullano.
La maternità surrogata sbarca, dunque, sui Tre colli e Giovanni Carpanzano difende la scelta rispedendo al mittente le accuse di chi la bolla come la pratica prediletta di chi vuole scegliere il colore degli occhi o dei capelli. Lui ci racconta tutta un'altra storia. È quella fatta di amore e scelte reciproche dalla quale è nato Enea e che adesso ha tante pagine da scrivere perché, ora che il bimbo ha quasi tre mesi, l'attesa è tutta per il giorno, non troppo lontano, in cui Stefano potrà legalmente adottare quel bimbo che biologicamente è di suo marito, ma che lui sente già suo.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Catanzaro
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia