Vessazioni, umiliazioni, aggressioni verbali e fisiche subite per anni e sopportate per timore del marito, un lametino 70enne, ma, dopo l’ultimo episodio di pochi giorni fa, ha deciso di ribellarsi denunciando tutto alla polizia di Stato. La donna, 68enne, il 28 giugno scorso, subita l’ennesima grave aggressione da parte del marito, era riuscita ad uscire di casa e aveva richiesto, chiamando il 113, l’intervento della Volante del commissariato di Lamezia Terme.
Ai poliziottiintervenuti ha detto quanto aveva subito e immediatamente è stato attivato il «Protocollo Eva», strumento da qualche anno attuato dalla Polizia di Stato per affrontare al meglio situazioni del genere. Sul posto anche personale del 118 che ha portato la vittima in ospedale. I medici le hanno diagnosticato lesioni su tutto il corpo, guaribili in 10 giorni.
La squadra investigativa del commissariato di Lamezia Terme ha accertato che la donna da anni era sottoposta a vessazioni fisiche e morali, subendo calci agli stinchi e alla schiena, pugni al ventre e al fondoschiena, minacce di morte. In un’occasione il marito l’aveva finanche colpita con un sacco di patate e, in un’altra occasione, avendo la donna acquistato una marca di biscotti a lui non gradita, l’aveva percossa con bottiglie d’acqua e le aveva sottratto le chiavi di casa, impedendole di uscire.
Le ecchimosi, ancora presenti e ben visibili sul corpo della donna, con il suo consenso, sono state documentate da personale di polizia scientifica. Sulla base dei riscontri riferiti alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme il Gip ha emesso a carico del marito violento, il provvedimento restrittivo di allontanamento dalla casa familiare, con obbligo di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e di mantenere da lei, una distanza non inferiore a 300 metri.
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