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San Nicola da Crissa, il Coronavirus non ferma la devozione per la Madonna del Santo Rosario

L’emergenza coronavirus ferma le manifestazioni civili, ma non ferma la fede dei sannicolesi, che si apprestano a rinnovare la devozione alla Madonna del Santo Rosario, in onore della quale il paese celebra una delle ricorrenze maggiori. Lunedì inizierà il settenario di festa-a cura della confraternita del Santissimo Rosario, guidata dal priore, dottor Vito Carnovale - che, a causa della pandemia, sarà esclusivamente costituito da momenti religiosi.

Le funzioni e le celebrazioni eucaristiche della settimana - officiate dal parroco, padre Michele Cordiano, e dal padre predicatore, don Ferdinando Fodero - avranno tutte luogo nella chiesa del Rosario (nella maniera più sicura per la salute pubblica, in ottemperanza al protocollo nazionale sottoscritto dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Governo) e saranno trasmesse anche in diretta streaming. Domenica, giorno clou della festa, la messa solenne sarà celebrata di sera e sarà in suffragio di tutte le vittime della pandemia.

La sacra effigie raffigurante la Madonna del Rosario con in braccio il Bambinello è già stata esposta nella sua chiesa, con un allestimento sobrio, ma particolarmente bello. La Vergine e il Bambinello portano le preziose corone settecentesche (donate a fine ‘700 dalle famiglie Ceniti e Franzè e, negli anni scorsi, restaurate da Bulgari), ma non vi sono ulteriori adorni dell’allocazione. "Abbiamo evitato ogni sfarzo nell’esposizione della statua-ha spiegato il priore Carnovale -: niente drappeggi, niente varia, niente manti ricamati; solo Maria nella sua semplicità".

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