Non c'è pace per il cantiere di “Palazzo Bencivenni” che continua a far parlare di sé anche dopo l'abbattimento dell'ecomostro. Questa volta a turbare la comunità soveratese è la grossa pozza d'acqua emersa nello spazio scavato per le fondamenta. Una cosa non troppo inusuale nelle costruzioni che si realizzano a pochi metri dal mare, sul cui smaltimento però Comune, Carabinieri, Guardia costiera e la ditta che ha in appalto i lavori, non si sarebbero trovati d'accordo.
Da un lato la ditta esecutrice dei lavori che in un cronoprogramma aveva organizzato le operazioni che avevano ottenuto il lasciapassare del Comune, dall'altro le forze deputate al controllo che hanno eseguito il sequestro delle 7 elettropompe utilizzate per aspirare l'acqua. Il nodo della questione è sull'origine della pozza d'acqua.
L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia