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Laurearsi in carcere per cambiare vita, intesa tra ateneo di Catanzaro e penitenziario Caridi

Bilanci da far quadrare, numeri da incrementare e laureati da sfornare, ma tra le mission fondamentali dell'Università Magna Græcia di Catanzaro decolla quella della rieducazione dei detenuti attraverso il diritto allo studio.

Un obiettivo rilanciato dall'impegno diretto del coordinatore del corso di laurea in Giurisprudenza, Andrea Porciello, e del delegato del rettore nella Rete per i poli universitari penitenziari, Charlie Barnao. Nel carcere Ugo Caridi, dunque, la cultura è di casa con 24 iscritti.

In venti studiano Sociologia e quattro sono i detenuti alle prese con il percorso quinquennale in Giurisprudenza. Ben 17 conciliano il percorso universitario con il regime carcerario d'alta sicurezza.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.

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