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Crotone, il Consiglio dell'Ordine degli avvocati ha ricordato la collega turca Ebru Timtik

Avrebbero dovuto parlare solo di bilancio nell'assemblea convocata stamattina dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati del foro di Crotone. Ma le toghe di Crotone nella circostanza hanno voluto ricordare e tributare un commosso omaggio alla memoria dell'avvocatessa turca Ebru Timtik, morta dopo uno sciopero della fame andato avanti per 238 giorni: una protesta spinta all'estremo per rivendicare un processo equo.

All'intero della sala del Tribunale che ha ospitato l'assemblea degli avvocati, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha esposto in segno di cordoglio, la toga ed una composizione di garofani rossi in memoria della loro coraggiosa collega. "Ebru è morta - hanno scritto i componenti del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Crotone - dopo 238 giorni di sciopero della fame, come estremo tentativo di ottenere un equo processo. Una ribellione silenziosa per la giustizia, intesa come limite alla prevaricazione del potere sulla persona, alla tirannia, alla trasformazione di un processo in strumento di repressione politica. Una lotta per il Diritto quale massima espressione di libertà, come argine invalicabile, patrimonio di tutta l’umanità e che l’Avvocatura deve sempre garantire e saper tutelare".

"Ebru non ha mai rinunciato - prosegue il comunicato - fino alla fine, ad esercitare il suo ruolo di difensore e a far sentire la sua voce. Un grido! Un grido che nell’Avvocatura e nella comunità internazionale tutti devono sentire, un grido che non deve passare sotto silenzio".

"La toga ed i garofani rossi - hanno scritto gli avvocati crotonesi - che hanno ricoperto il feretro dell’avvocato Ebru Timtik devono diventare il simbolo di una battaglia senza tempo, senza patria, emblema di una resistenza capace di superare la sofferenza fisica, l’eco di una voce destinata a non perdersi. Nei confronti della collega turca abbiamo tutti un debito che dobbiamo onorare poiché quando viene attaccato un avvocato e la sua funzione difensiva, oggetto di aggressione è lo stesso individuo e le sue libertà".

Il documento così prosegue: "Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Crotone continuerà nella propria azione di denuncia e di sostegno alle colleghe ed ai colleghi che si battono per il libero esercizio della professione forense, auspicando nel contempo che fatti simili siano prontamente stigmatizzati anche dalle più alte voci istituzionali. La morte di Ebru Timtik non deve rimanere invano e deve risvegliare le nostre coscienze latenti alla situazione che ancora oggi vivono i nostri colleghi Nisrin Sotoudeh e Aytac Unsal con i loro corpi ridotti a lamiere di pelle eppure così forti. Incombe su noi tutti il dovere di far sentire anche la nostra voce; il nostro grido instancabilmente si deve alzare in sostegno dei diritti fondamentali, del diritto ad una difesa libera e indipendente".

"Le parole della collega Ebru Timtik - conclude il documento - devono diventare il nostro motto: 'Difendere quei ragazzi è un mio dovere e un loro diritto. Credo nella legge e nello stato di diritto, e non mi sento per questo una eroina. Sono semplicemente un’avvocata'. Il silenzio ci renderà complici!".

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