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Gestione rifiuti a Lamezia, mancano i controlli: ispezioni sporadiche e poco capillari

Mancano i controlli. E le ispezioni sono sporadiche e poco capillari. Questo permette alla criminalità organizzata di agire indisturbata nel lucroso settore dello smaltimento dei rifiuti. A certificare che Lamezia sia diventata la nuova “Terra dei fuochi” è il sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Marica Brucci, intervenendo al Forum internazionale Polieco sull'economia dei rifiuti a Napoli. Il magistrato ha spiegato come le ultime inchieste condotte in città hanno scoperchiato un sistema “collaudato”, che lega spesso criminalità organizzata e gestione dei rifiuti e che ha permesso a ditte senza scrupoli di interrare tonnellate di rifiuti nel cuore della Calabria.

«Grazie a un'intensa indagine condotta col Commissariato lametino, in coordinamento con la Procura Distrettuale di Milano - ha affermato il sostituto procuratore Brucci - abbiamo dimostrato il traffico di società iscritte all'Albo dei gestori ambientali, scatole vuote prive di capacità economica in grado di falsificare sistematicamente i formulari di trasporto dei rifiuti. Immondizia sversata in due terreni di Gizzeria e di Lamezia, vicino a coltivazioni di ulivo. Le registrazioni dei filmati hanno consentito di riprendere l'arrivo di autocarri che seguivano Mercedes e Bmw verso terreni predisposti da parte dei proprietari con profonde buche poi coperte con sabbie e terriccio».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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