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Vibo, la nube nera di San Gregorio d'Ippona si trasforma in oggetto di studio

I tecnici dell'Arpacal salgono in cattedra per parlare di inquinamento e per gli studenti del liceo scientifico “Giuseppe Berto” scatta anche la possibilità di seguire dal vivo operazioni di monitoraggio mirate ad accertare l'eventuale presenza nell'aria di elementi nocivi. Per loro un'esperienza di grande interesse resa possibile non soltanto da una precisa richiesta avanzata dal dirigente scolastico Caterina Calabrese, sempre pronta a cogliere ogni opportunità utile alla formazione dei suoi studenti, ma anche dalla disponibilità del responsabile dell'Agenzia regionale per l'ambiente, Clemente Migliorino. Questi, di buon grado, ha accettato l'idea di tramutare le attività di ricerca, avviate a seguito di un'emergenza ambientale, in momento di condivisione didattica delle conoscenze per i ragazzi.

Tutto ha origine dall'incendio che nei giorni scorsi ha distrutto tonnellate di materiali di riciclo depositate in un'apposita piattaforma di San Gregorio d'Ippona. Fumi neri hanno invaso il cielo sopra il centro abitato poco distante dal “Berto” generando serie preoccupazioni tra la gente. L'Arpacal ha subito avviato il monitoraggio dell'aria nelle zone circostanti l'area interessata dall'incendio installando all'interno del deposito rifiuti, mediante l'utilizzo di apposita apparecchiatura, un filtro capace di intercettare microelementi inquinanti. Il giorno dopo, i tecnici sono tornati a prelevarlo per procedere alla valutazione dei risultati.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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