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Catanzaro, la serrata dei locali e il grido d'allarme di baristi e ristoratori: "Una doccia fredda"

Via XX Settembre a Catanzaro

Non chiamatelo lockdown 2 ma manca veramente poco e l'atmosfera che si respira a Catanzaro non è delle più incoraggianti. Il riscontro della prima giornata dopo l'ultimo Dpcm del governo Conte? Bar semivuoti e stessa situazione anche per i ristoranti che si erano adoperati per offrire il servizio a pranzo, a causa della chiusura imposta alle ore 18. Tanta la rabbia, considerando che le attività di ristorazione avevano ripreso a ingranare. C'è chi ha appena inaugurato, come la pizzeria Evo 50: «Abbiamo aperto da pochi giorni - dichiara uno dei titolari, Roberto Biamonte - Abbiamo investito circa 200 mila euro per aprire, speso tanti soldi per essere a norma in questo periodo particolare e assunto undici persone. All'indomani dell'ultimo decreto è stato come fare una doccia fredda e siamo stati costretti a ridurre gli stipendi di tutti, chiedendo sacrifici a chi aveva creduto insieme a noi in questo progetto. Ora siamo stati costretti a cambiare i nostri orari di apertura e dovremo prendere una persona per il servizio a domicilio. Cercheremo, comunque, di difenderci».

«A marzo avevamo chiuso - afferma Antonio Alfieri del Tortuga Pub - dando fiducia a questo governo. Abbiamo abbassato la testa e siamo stati zitti. Prima la collera era nei confronti del virus che non poteva essere programmato e gestito, adesso l'ira è contro chi ci governa che ha avuto sette mesi a disposizione per organizzare la gestione della seconda ondata che era già prevista. Ci stiamo vedendo sfumare anche gli incassi del periodo natalizio e non ci dobbiamo sorprendere se a breve ci saranno episodi di pazzia o aumenteranno le proteste violente, come quelle verificatesi a Napoli e a Roma. Noi, come Comitato ristoratori Catanzaro, essendo in contatto con gli altri gruppi di associati presenti sul territorio, chiediamo al presidente della Regione Calabria di battere i pugni sul tavolo istituzionale nazionale e di chiedere l'autonomia regionale».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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