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Catanzaro, morte sospetta di un 73enne all'ospedale “Pugliese”: assolti 7 medici

Il fatto non sussiste, con questa formula il giudice del Tribunale monocratico di Catanzaro Antonella Galati ha disposto l'assoluzione di sette medici accusati dell'omicidio colposo di Leonardo Romanelli, il 73enne morto il 4 agosto 2013 mentre era ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Si tratta del primario Claudio Ceccotti, 71 anni di Catanzaro e dei medici Francesco Vitalone, 60 anni di Lamezia Terme; Massimiliano Pellegrino, 49 anni di Catanzaro; Giuseppe Mauro, 66 anni di Catanzaro; Cesare Migliaccio, 64 anni di Catanzaro; Francesco Nicoletti, 63 anni di Catanzaro; e Antonio Veraldi, 56 anni di Catanzaro. I sette medici sono stati difesi dagli avvocati Carlo Pititto, Danilo Iannello, Antonio Rania, Giuseppe Spinelli e Domenico Pietragalla.

Leonardo Romanelli fu colpito da ischemia cerebrale e per questo motivo venne trasferito in elisoccorso nel luglio del 2013 dal Pronto soccorso dell'ospedale di Crotone al “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro per essere operato. La morte secondo quanto ricostruito in fase di indagine sarebbe stata causata da «shock  emorragico conseguente a rottura di aneurisma dell'aorta addominale». Il 73enne venne trasportato in elisoccorso il 24 luglio del 2013 dal pronto soccorso dell'ospedale di Crotone all'ospedale Pugliese di Catanzaro. Secondo l'ipotesi accusatoria, i sette medici finiti a processo, ciascuno nella propria qualità di medico specialista in servizio al Dipartimento di Neuroscienze del “Pugliese”, non avrebbero inquadrato la patologia aneurismatica e così facendo avrebbero cagionato la morte del 73enne.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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