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Latitanza di Daniele Scalise, a Lamezia assolto l'avvocato Larussa e un'assistente

Il tribunale di Lamezia

Il gup di Catanzaro Paola Ciriaco ha assolto «perché il fatto non sussiste» l’avvocato di Lamezia Terme Antonio Larussa e la sua assistente di studio Tullia Pallone.

Il penalista era imputato per favoreggiamento della latitanza di Daniele Scalise, elemento di spicco dell’omonima cosca, procurata inosservanza della pena e violenza privata ai danni dell’avvocato Francesco Pagliuso, ucciso nel giardino della propria abitazione la notte del 9 agosto 2016.

Entrambi i reati contestati erano aggravati dal metodo mafioso perché, secondo l’accusa, sarebbero stati commessi per "agevolare l’attività della 'ndrina degli Scalise». Pallone era invece accusata di favoreggiamento semplice perché secondo i pm avrebbe aiutato Larussa a eludere le investigazioni.

Il 12 febbraio scorso nei loro confronti il pm della Dda di Catanzaro, oggi sostituto a Palmi, Elio Romano aveva chiesto rispettivamente 3 anni e un anno di reclusione. A costituirsi parte civile in questo processo era intervenuta la Camera penale di Lamezia Terme con l’avvocato Marcello Manna e i familiari dell’avvocato Francesco Pagliuso assistiti dagli avvocati Bonaventura Candido, Nunzio Raimondi e Salvatore Staiano.

L’impianto accusatorio è stato però smontato dal Gup, che ha assolto gli imputati.

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