Da questa mattina ha iniziato lo sciopero della fame all’interno del suo negozio di abbigliamento. Una protesta a oltranza quella di Angela Bonaventura, titolare di una storica attività commerciale di Vibo Valentia, la quale intende portare avanti la sua battaglia contro il Dpcm dello scorso 3 novembre, “costi quel che costi”.
Una decisione estrema questa della commerciante vibonese la quale ha comunicato la sua intenzione in una lettera al prefetto, al questore e alle massime autorità del territorio. “Non possiamo stare fermi a subire decisioni che di fatto per molti di noi significano la morte delle nostre attività - dice la commerciante -. Bisogna in qualche modo reagire”.
Per Angela Bonaventura oggi l’arma della resistenza è lo sciopero della fame. “La sottoscritta, esercente l'attività di vendita al dettaglio di capi d'abbigliamento - evidenzia nella lettera - inizierà con la piena consapevolezza delle conseguenze che ne possono derivare per la propria salute, lo sciopero della fame e sosterà giorno e notte all interno della propria attività commerciale. Tale iniziativa è motivata dalla non condivisione del DPCM del 3 u.s. che ha determinato la chiusura del proprio esercizio commerciale in modo repentino, senza congruo preavviso, e con scarsità d'informazione. Ciò ha determinato conseguenze lesive dell'equilibrio economico della propria attività - sottolinea - determinandone il pericolo di chiusura definitiva e mettendo la sottoscritta nell'impossibilità di onorare gli impegni già assunti”. Il suo auspicio è che altri commercianti di Vibo si uniscano a lei in questa protesta.
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