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Coronavirus a Marcellinara, il caso Bartolini e ritardi dell'Asp

Marcellinara

Raddoppiano le positività al Coronavirus a Marcellinara accanto ad una impennata dei provvedimenti adottati dal sindaco Vittorio Scerbo di isolamento quarantena.

Nel complesso sono otto i casi positivi mentre negli ultimi giorni sono stati ordinati, facendo lievitare a cinquantasette il numero complessivo delle persone in isolamento fiduciario o in quarantena, venticinque provvedimenti restrittivi a carico di cittadini marcellinaresi.

Le nuove positività e l’impennata dei provvedimenti sindacali sono strettamente collegate al caso emerso nei giorni scorsi nella filiale di Catanzaro della Bartolini, Corriere espresso con sede in località Serramonda nell’area industriale del centro dell’Istmo.

In questo quadro assume maggiore significato, «avendo avuto notizia dell’invio alla regione Calabria, da parte del commissario straordinario per l’emergenza covid, dei kit per l’effettuazione di tamponi rapidi antigenici a cura  dei medici di medicina di base e dei pediatri di libera scelta», l’invito rivolto nei giorni scorsi dal primo cittadino marcellinarese ai medici di base del centro dell’Istmo a voler manifestare la disponibilità all’effettuazione dei predetti test comunicando nel contempo la volontà dell’ente a mettere a disposizione dei professionisti locali degli spazi del poliambulatorio di via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Non solo, il sindaco Scerbo, nel timore dell’insorgere di un possibile focolaio covid tra i dipendenti dell’azienda Brt operante a Marcellinara e valutando opportuno un intervento urgente per contenere l’eventuale diffusione ha richiesto all’Unità organizzativa autonoma di Protezione civile della regione Calabria la disponibilità di una tenda per l’effettuazione dei tamponi naso faringei in modalità drive through nello spazio comunale antistante il poliambulatorio.»

Iniziative assunte dal primo cittadino in considerazione delle difficoltà dell’Asp di dare risposte celeri alle varie esigenze come la situazione richiederebbe. Emblematico in questo senso la comunicazione giunta in comune la scorso quattordici novembre (a isolamento concluso) della necessità di avviare la sorveglianza sanitaria con isolamento fiduciario/quarantena nei confronti di un cittadino marcellinarese per il periodo 29 ottobre-9 novembre.

Al fine di tutelare la salute e l’igiene pubblica il sindaco aveva adottato in autonomia già il 30 ottobre l’ordinanza di isolamento/quarantena nei confronti del cittadino e dei componenti il nucleo familiare. Rimasta priva di riscontro anche la nota del comune di richiesta di nuovo tampone al termine del periodo di quarantena. Uno dei tanti casi in cui i sindaci si trovano a dare risposte in piena e totale solitudine.

«In una piccola comunità ci si conosce tutti e si riesce ad intervenire personalmente e – ha sottolineato Vittorio Scerbo - come autorità sanitaria locale, avuto contezza di possibili rischi, senza aspettare la lentezza burocratica ho emanato le ordinanze di isolamento/quarantena. Si tratta comunque di una situazione davvero poco edificante. Se non ci fossero stati i sindaci a limitare i danni sui territori sarebbero stati guai maggiori».

«Sicuramente – sostiene ancora il sindaco - ci sono delle responsabilità per questo disastro annunciato che vanno ricercate a fondo se vogliamo realizzare concretamente il diritto costituzionale alla salute, un diritto sacrosanto per tutti i cittadini che non possono essere abbandonati a se stessi.

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