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Coronavirus nelle Rsa, la Cgil: autorizzare una sorveglianza attiva

I sindacalisti: «Preoccupati di quanto accade in un contesto che fa riferimento a persone anziane, fragili, ma anche disabili che necessitano di assistenza continua e molte delle quali sono interessate da patologie pregresse»

Nella Rsa “Santa Maria”di Roccabernarda contagiati tutti gli ospiti e il personale

«Quanto sta accadendo a Roccabernarda, piccolo comune del crotonese di 3.500 abitanti, così come è accaduto in precedenza a Crotonei è davvero allarmante: nelle ultime ore si è registrato un aumento vertiginoso dei contagi da Covid-19, soprattutto in una struttura socio-assistenziale dove risulterebbero essersi ammalati 40 ospiti e di circa una ventina di dipendenti. Una situazione che purtroppo accomuna in queste ore tante case di cura ed Rsa, anche in provincia di Catanzaro, come a Botricello. Siamo davvero preoccupati di quanto accade in un contesto che fa riferimento a persone anziane, fragili, ma anche disabili che necessitano di assistenza continua e molte delle quali sono interessate da patologie pregresse. Chiediamo che l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone intervenga subito per scongiurare il peggio». È quanto si legge in una nota dei segretari generali di Cgil, Fp Cgil e Spi Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo in merito alla preoccupante situazione in cui versa il comune.
«Chiediamo al direttore sanitario dell’Asp di Crotone che l’Azienda si mobiliti al più presto di modo che venga autorizzata una sorveglianza attiva e tutta l’assistenza sanitaria possibile attraverso le nostre Unità Speciali di Continuità Assistenziale – si legge ancora nella nota di Cgil, Fp Cgil e Spi Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo - affinché pazienti e personale possa essere garantita assistenza medica e infermieristica ai pazienti. Serve collaborazione e massima attenzione nella gestione di una emergenza che rischia colpire in maniera irrimediabile soggetti deboli la cui incolumità avrebbe dovuto essere già preservata in una fase precedente. Ma, ancora una volta, è mancata la prevenzione e la lungimiranza di pensare ad una organizzazione razionale che evitare di intervenire ancora una volta in extremis per salvare vite già seriamente compromesse. La parola d’ordine deve essere sinergia pubblico-privato, devono essere trovare le formule più idonee e opportune affinché l’assistenza sia immediata, continua e incisiva. Per questo riteniamo necessario ed urgente che le Asp di Crotone e Catanzaro convochino al più presto le parti sociali per illustrare le misure che hanno adottato, o intendono adottare, in modo da intervenire in maniera efficiente e razionale. Serve un incontro operativo subito».

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