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Lamezia, presunto usuraio condannato a 9 anni e 7 mesi

Il giudice ha anche disposto la confisca del materiale sequestrato: due autoveicoli e somme di denaro per circa 200.000 euro

Il lametino Carmelo Furci è stato accusato di usura

È stato condannato a 9 anni e 7 mesi di reclusione e 30.000 euro di multa il 48enne Carmelo Furci, coinvolto negli scorsi mesi nell'operazione “Buitre Malo” e accusato di usura. La sentenza, emessa con il rito abbreviato (che valuta gli atti del procedimento e, in caso di condanna, prevede lo sconto di pena di un terzo) è stata emessa dal Giudice per le udienze preliminari che ha disposto anche la confisca del materiale sequestrato: due autoveicoli e somme di denaro per circa 200.000 euro delle quali 165.000 euro rinvenute in denaro contante nell'abitazione dell'imputato durante la perquisizione, confezionati in mazzette con il sistema “sottovuoto”. Il pubblico ministero, Giuseppe Falcone, aveva chiesto per Furci dieci anni di reclusione. Di diverso avviso i difensori dell'uomo, gli avvocati  Francesco Gambardella e Giancarlo Nicotera. Quattro le vittime di usura identificate dagli investigatori. Le indagini furono avviate dal Nucleo Mobile del Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, presunte vittime di Furci sarebbero stati i titolari di una tabaccheria che, con un tasso di interesse pari al 121% annuo, avrebbero dovuto restituire una somma di circa 100mila euro. Quello che la coppia di tabaccai avrebbe vissuto tra il luglio 2018 e il settembre del 2019 sarebbe stato un vero e proprio inferno. Tutto sarebbe nato da un debito accumulato nei confronti di Lottomatica che i due non erano riusciti a saldare, così si sarebbero rivolti al presunto strozzino che, secondo la Procura lametina, pretendeva di ricevere 10mila euro al mese. Nell'inchiesta sono poi entrati anche ulteriori episodi riguardanti il titolare di un bar e altre due persone, dalle quali il 48enne avrebbe preteso la restituzione di prestiti a un tasso di interesse che, in un caso, sarebbe arrivato al 608% annuo. Non meno inquietante l’elenco delle contestazioni riguardanti le armi ritrovate nella sua disponibilità: 700 kg di materiale pirotecnico illegale, un pericoloso ordigno artigianale di quasi 800 grammi, 7 pistole – di cui tre con matricola abrasa – e oltre 600 cartucce. Durante le perquisizioni che seguirono l’arresto la Finanza trovò anche 167mila euro in contanti, la gran parte suddivisi in “mazzette” confezionate “sottovuoto”, nonché alcuni indumenti (maglioni, anfibi, guanti e una tuta mimetica) in dotazione alla Polizia penitenziaria in relazione ai quali Furci è accusato di ricettazione.

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