Una pagina da libro “Cuore” scritta non con l'inchiostro freddo di una penna, ma con la sofferenza di Oliver, un cane labrador che, ieri mattina, è morto soffocato dall'inalazione dei fumi tossici liberatisi all'interno del negozio del suo padrone, distrutto completamente dal fuoco. Un dramma nel dramma per Enzo Anello il quale, nella centralissima Vibo Marina, in pochi minuti, ha perso la sua attività commerciale e visto morire il suo fedele amico che viveva insieme alla sua famiglia. Al povero Oliver, la combustione di articoli di pesca sportiva non gli ha lasciato scampo. Infatti, dopo diversi minuti trascorsi nel locale invaso dal fumo, è stramazzato sul pavimento esanime. La tragedia in via Roma si è consumata in una manciata di minuti. Il titolare del negozio “Anello Sport” stava sistemando alcuni articoli. Intento a lavorare prestava poca attenzione al suo amico a quattro zampe. Oliver dalla mattina alla sera, si divideva tra Enzo e il figlio Cristian. Non li perdeva mai di vista. Voleva continuamente giocare. Guai a tenerlo in disparte o trattarlo con indifferenza. Erano un cuore solo e un'anima sola. Purtroppo, nel giorno dedicato ai festeggiamenti dell'Immacolata, il tragico epilogo.
Oliver, come se avvertisse quello che da lì a poco sarebbe successo, era irrequieto. Nel negozio andava avanti e indietro abbaiando. «Non capivo perché - ha affermato il commerciante -. Pensavo che stesse semplicemente cercando di attirare la mia attenzione». Passavano i minuti e il labrador non riusciva a calmarsi. «Scontroso come quei momenti precedenti alla tragedia non l'avevo mai visto. All'improvviso - ha aggiunto l'esercente - mi si avvicina per cercare di attrarre la mia attenzione. Solo in quel momento ho capito che stava succedendo qualcosa di grave. Infatti dal contatore della luce ho visto uscire del fumo».
Il titolare del negozio, dopo aver tranquillizzato il cane, che aveva avvertito l'odore del fumo, si è trovato improvvisamente circondato dalle fiamme. «Senza perdere un attimo - ha proseguito Enzo - ho afferrato un estintore. Nel tentativo di spegnere le fiamme ho intravisto il cane che andava verso il bagno, forse, per proteggersi dal calore che sprigionava la combustione del materiale plastico. Sono stati attimi veramente terribili . Ho rischiato di morire bruciato. Nonostante il denso fumo, brancolando nel buio, ho cercato di trovare Oliver senza, però riuscirci».
Nel frattempo era scattato l'allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Vibo Marina i quali, prima di spegnere il fuoco, si sono precipitati nel negozio per portare in salvo il cane. Oliver, per scampare alla morte, si era rifugiato dentro il bagno. Localizzato è stato portato fuori in condizioni disperate. A nulla è valso il massaggio cardiaco praticatogli da Daniele Murdà. «Sono addolorato - ha raccontato - . Ho fatto di tutto per salvarlo. Per oltre 10 minuti ho cercato di rianimarlo. Non sono riuscito. È toccato a me seppellirlo».
Sull'incendio, molto probabilmente, provocato da un corto circuito, indagano i carabinieri di Vibo Marina, intervenuti sul posto. Ingenti i danni provocati alla struttura. Il rogo, verificatosi ieri mattina interno a Mezzogiorno, non ha risparmiato nulla. «Riaprirò presto - ha rimarcato Enzo Anello. - Lo devo anche al mio Oliver che non mi ha abbandonato mai. È stato con me anche nel momento del pericolo».
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