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Catanzaro, sospesa didattica in presenza in una classe fino al 22 dicembre

Si tratta di una classe della scuola secondaria di prima grado dell’Istituto Comprensivo "V. Vivaldi" nella quale si è registrato un caso di positività al coronavirus

Il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha disposto, fino al 22 dicembre, la sospensione della didattica in presenza e l’attivazione di quella digitale integrale per una classe della scuola secondaria di prima grado dell’Istituto Comprensivo "V. Vivaldi". L’ordinanza è stata adottata a seguito della segnalazione di un caso di positività al covid da parte della dirigente scolastica, sentita anche l’Asp di Catanzaro che ha suggerito l’opportunità di procedere con la chiusura della classe al fine di consentire le necessarie operazioni di tracciamento.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Eugenio Riccio: «La vicenda che ha riguardato il caso di positività al Covid in una classe dell’Istituto comprensivo Vivaldi ha scoperchiato tutte le fragilità di un sistema, quello deputato ad affrontare l’emergenza covid, che fa acqua da tutte le parti. Sembra che a Catanzaro la pandemia vada in vacanza nel weekend, visto che la dirigente scolastica del plesso in questione si è trovata a non saper cosa fare e costretta a prendere delle decisioni urgenti senza riscontri ufficiali da parte della autorità preposti. Infatti, il Dipartimento prevenzione dell’Asp il sabato e la domenica chiude i battenti e anche il sindaco, chiamato a disporre le ordinanze di chiusura delle scuole per casi del genere, è arrivato fuori tempo massimo. E così, la dirigente si è assunta da sola la pesante responsabilità di sospendere le attività didattiche in presenza per non far correre alcun rischio a famiglie e docenti. E, ancora oggi, non si è a conoscenza se l’Asp abbia preso in carico la segnalazione avviando le operazioni di tracciamento nel plesso. Il sindaco da che parte sta in quanto primo tutore della salute pubblica? Ma è mai possibile che i cittadini, davanti a situazioni di questo tipo e in piena emergenza, non abbiano alcun riferimento da contattare? Si è pensato a mettere a disposizione, ad esempio, un numero verde attivo h24 a cui rivolgersi in caso di necessità? La conseguenza di questa ingiustificabile inerzia, nel frattempo, sta tutta nella paura dei genitori che oggi, in gran parte, hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola nel quartiere Lido. E’ fondamentale, perciò, fornire concretamente alle famiglie tutti gli strumenti, le informazioni e le rassicurazioni utili a fronteggiare l’emergenza in maniera chiara e tempestiva».

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