«Fatti dire tutto quello che ci fa e tutto quello che lui pretende». Così si sfogava al telefono l’ex consigliere regionale Claudio Parente con Lorenzo Costa capogruppo in Consiglio comunale di Officine del Sud, sua creatura politica. Il dialogo aveva al centro il comportamento del consigliere Francesco Gironda. Era il 23 marzo 2020, Parente non sapeva di essere indagato dalla Procura e soprattutto di essere intercettato dalla Guardia di Finanza. Ora quel dialogo è finito nelle carte dell’inchiesta “Corvo” culminata con il sequestro di 37mila euro, ossia la cifra erogata dal Consiglio regionale al fratello di Gironda e alla compagna di Pisano assunti nella struttura di Parente. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro