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Una crotonese nel team che testa la qualità del vaccino

Ventisei anni, laureata in Biotecnologia, Sara Cimini è stata assunta da una delle multinazionali che produce l’antidoto al coronavirus

Sara Cimini

Ci sarà anche una giovane e brillante crotonese a vigilare sulla qualità di uno dei vaccini anti-Covid che nella prossima primavera saranno disponibili in Italia. La dottoressa Sara Cimini, 26 anni, in tasca una laurea in Biotecnologia all’Università di Parma ed un master all’Ateneo emiliano, è stata infatti arruolata da pochi giorni da una multinazionale del farmaco, che  si occupa di infialare uno dei  vaccini sviluppati per combattere il coronavirus.

Sara, che ha finito gli studi universitari nel 2019, dopo aver inviato il suo curriculum è stata contattata dai “cacciatori di teste”  della multinazionale che produce e sintetizza farmaci ed è stata poi  assunta per undici mesi, insieme ad altri 34 giovani laureati che come lei seguiranno le fasi di produzione del vaccino in questione.  Un accordo di riservatezza lega la giovane biotecnologa all’azienda che ha uno stabilimento ad Anagni. Una precauzione più che comprensibile considerato tra altre cose, il recente attacco di hackers al sito della Ema (l’Agenzia europea del farmaco) che sta esaminando in questi giorni documenti e dati scientifici sull’antidoto della “Pfizer-Bionthec”.

Sara, che si occupa di un altro dei vaccini ormai alla fase finale delle sperimentazioni, è inserita in  un team diviso in due gruppi, come racconta lei stessa, «per rispettare le norme anticoronavirus». «Per il momento – precisa la giovane  – sto facendo formazione, ma credo che con l’inizio dell’anno nuovo, inizieremo a lavorare sui lotti di produzione del vaccino».

La biotecnologa crotonese e gli altri suoi colleghi del team vigileranno sul rispetto dei parametri chimici dei lotti di vaccino che via, via saranno prodotti e sottoposti ai controlli dell’azienda. «Lavoreremo a step», rivela la ventiseienne crotonese che dal primo del mese si è trasferita nella città dei papi ,in provincia di Frosinone. Ogni lotto di vaccino, sottolinea, sarà sottoposto a rigidi controlli che ne testeranno la qualità dal punto di vista chimico e farmacologico. Poi toccherà al prodotto finito da infialare, che dopo i controlli interni verrà esaminato da Ema (Agenzia europea del farmaco) e Aifa (l’agenzia italiana). Poi, potrà essere distribuito in Italia e negli altri Paesi che hanno commissionato all’azienda le dosi dell’antidoto che rappresenta la “madre di tutte le battaglie” contro la SarsCov2:  il virus che sta seminando lutti e paure in tutti gli angoli del Globo.

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