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Ospedale Sant'Anna di Catanzaro, chiesti commissariamento e tutela dei servizi e dei dipendenti

La Cgil ha protestato ieri assieme ai dipendenti, intanto, sulla vicenda interviene anche il deputato M5S Francesco Sapia che chiede il commissariamento della struttura

Il centro specialistico Sant'Anna Hospital di Catanzaro

Ieri a Catanzaro c’era anche la Fp Cgil  a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici del Sant’Anna Hospital, costretti ad interrompere le prestazioni professionali a causa della mancata sottoscrizione del contratto dell’Asp.  “La crisi di un’eccellenza sanitaria non può pagarla chi lavora: se è dovuta alla cattiva gestione si deve dare la possibilità di reintegrare nel pubblico il servizio d’eccellenza e garantire così i livelli occupazionali”. Ad affermarlo è Franco Grillo, segretario generale della FP Cgil Area Vasta, presente ieri al sit in piazza prefettura a Catanzaro a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici insieme ad altri componenti del sindacato.

Sulla vicenda del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, struttura finita al centro di una grossa inchiesta giudiziaria e ora a rischio di chiusura, interviene anche il deputato M5S Francesco Sapia: «In Calabria si deve poter fare eccellenza sanitaria nel rispetto delle regole. Questo è il messaggio da lanciare con forza, anzitutto al privato. Va trovata una soluzione legale per garantire l’assistenza ai malati e il lavoro ai dipendenti della clinica. Tuttavia, bisogna essere chiari: in nessun caso si possono accettare deroghe alle norme in virtù di risultati chirurgici esibiti, il che è avvenuto per lungo tempo. La magistratura sta aiutando la Calabria ad andare nella direzione della legalità e della normalità. Non possiamo apprezzare il lavoro della squadra del procuratore Nicola Gratteri e nel contempo ignorarlo, voltando lo sguardo davanti ai fatti ricostruiti».

«Le istituzioni pubbliche si trovano, dunque, davanti a un compito difficile: assicurare che i pazienti abbiano risposte e che i lavoratori non perdano il posto. Questo, però, richiede – continua il deputato – un approccio diverso, responsabile e razionale, che deve essere orientato dalla legalità, la principale garanzia del diritto alla salute e al lavoro, come del corretto funzionamento dell’integrazione tra pubblico e privato. Per quanto concerne il Sant’Anna Hospital, si dovrebbe sciogliere – conclude Sapia – il suo Consiglio di amministrazione e procedere con un commissariamento triennale della struttura, limitatamente alle prestazioni annuali erogabili in conto del Ssr, mediante ricorso a soggetto attuatore nominato dal commissario governativo Guido Longo. Inoltre occorrerebbe restituire alla Regione Calabria i rimborsi illecitamente percepiti rispetto ai ricoveri nella inesistente Utic. Ancora, bisognerebbe verificare gli standard di dotazione organica e i requisiti di accreditamento della struttura, quindi definire i volumi prestazionali da erogare su base annuale, nonché i relativi budget. A stretto giro ne parleremo con il commissario Longo».

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