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Coronavirus Catanzaro, riflettori della Procura sulla piattaforma del tracciamento

La commissione Asp ha depositato una segnalazione per il funzionamento non ottimale

Il palazzo di giustizia di Catanzaro

Sarà anche attiva da mesi ma il suo funzionamento non convince appieno gli addetti ai lavori. E ora approda anche in Procura il caso della piattaforma Covid realizzata dall’Unità di Prevenzione, pianificazione e gestione dell’emergenza Protezione civile «sulla base delle esigenze e delle indicazioni del dipartimento Tutela della salute, delle Asp e delle Aziende ospedaliere» aveva fatto sapere a metà dicembre il dirigente Prociv Fortunato Varone. Prima della fine dell’anno la commissione straordinaria dell’Asp - più volte chiamata in causa proprio per il mancato uso della piattaforma - ha segnalato la situazione alla Procura. Nei fatti, l’organismo presieduto dal prefetto Luisa Latella, affiancata dai commissari Salvatore Gullì e Marcello Musolino, ha evidenziato come la piattaforma dia il più delle volte una risposta di “errore” ai tentativi di inserimento dei dati. E a suffragare tale versione c’è anche una relazione dei tecnici dell’Azienda sanitaria, dalla quale emergerebbe un funzionamento “non ottimale” di un servizio che, invece, dovrebbe essere strategico per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Calabria: la piattaforma consente di raccogliere e registrare i dati riguardanti tutte le persone colpite dal contagio.

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